FARE MUSICA – 9

5 – TENTARE IL SALTO

Eccoci alla penultima puntata di FARE MUSICA.

Dopo aver messo in piedi la band, registrato un demo, fatto concerti ed essere cresciuti sia musicalmente che tecnicamente, arriva il momento in cui si tenta di fare il salto per entrare nel magico mondo della discografia.

Di solito si registra un demo avanzato: quanto di più vicino possibile ad un lavoro discografico vero e proprio. Ci si affida ad uno studio di registrazione serio, magari accompagnati da qualcuno che faccia le veci di produttore artistico, e si produce qualcosa che possa essere presentato a etichette e produttori discografici, nella speranza che qualcuno sia interessato a produrre la vostra musica, lanciandovi nell’olimpo del Rock.

In questa fase è importante lavorare al meglio su tutti gli aspetti del vostro futuro lavoro discografico quindi, se possibile, fate fare anche un mastering decente e date anche una confezione grafica al vostro lavoro.

 

Disco itunes

iTunes, porto di approdo per quasi tutti gli artisti, emergenti e non.

 

A questo punto vi tocca fare un lavoro di ricerca e contatto con figure del mondo discografico. Quindi dovrete spendere parecchio tempo a spulciare su Internet etichette discografiche che siano affini al genere di musica che fate: se suonate metal è perfettamente inutile che spediate il vostro materiale ad un’etichetta che produce Jazz.

Ci sono parecchi siti dedicati alla musica emergente che hanno in archivio elenchi di etichette e produttori. Inoltre nei vari forum che si occupano di musica spesso si trovano un sacco di informazioni utili. Il lavoro di ricerca per trovare i canali giusti in cui promuovere il proprio lavoro è lungo e poco divertente, ma assolutamente indispensabile.

 

Etichette

Le Big Four: le case discografiche che si spartiscono olter il 70% del mercato discografico mondiale.

 

Qualche consiglio su come presentarsi:

  • Il demo deve contenere 3, massimo 4 brani.
  • Giocatevi il brano migliore come prima traccia, perché se chi ascolta non viene catturato da subito diventa difficile che ascolti anche il resto.
  • Studiate un minimo di veste grafica per presentare il vostro lavoro, che di certo non guasta. Se non siete in grado fatevi aiutare da qualcuno.
  • Allegate al demo una scheda della band in cui ci sia il vostro curriculum, scritto nella maniera più concisa e accattivante possibile, insieme a qualche foto e, se l’avete, anche un video live.
  • Su tutto il materiale segnate sempre i contatti telefonici e web.

 

Di solito le riviste di musica hanno sempre uno spazio dedicato alla musica emergente, quindi spedire al loro il proprio materiale può essere molto utile, sia in termini di visibilità che per avere una recensione da orecchie esperte e allenate. Se le recensioni non fossero positive non abbattetevi, fate tesoro di quanto vi viene detto e lavorateci su. Chiaramente il discorso vale non solo per le riviste cartacee ma anche per i portali web di musica.

 

u2-songs-of-innocence-free-cover

Un giorno potreste essere voi a fare un contratto milionario con iTunes per divulgare la vostra musica…

 

In giro si trovano anche un sacco di concorsi che hanno come premio la produzione di un disco; quelli seri però sono davvero pochi e, a meno che non siate alle prime armi, non mi sento di consigliare questa strada.

Nella vostra ricerca sicuramente potrete imbattervi in personaggi che vi proporranno di produrvi il disco, a patto che garantiate di comprarne almeno tot copie. In pratica, in questo modo, vi starete auto-producendo. Valutate voi se il gioco vale la candela. A volte può essere una cosa positiva (se l’etichetta è seria), perché usufruite di una distribuzione ed entrate in un catalogo; la maggior parte delle volte si risolve in una presa per il culo e per il portafogli… il vostro.

L’ideale sarebbe riuscire a trovare un bravo produttore che possa trovare il suono giusto per voi e riesca a farvi ottenere un contratto discografico con una buona etichetta indipendente. Sì, perché pensare subito ad una major discografica è come pensare di vincere alla lotteria. Vi sentite così fortunati? Io no, e infatti nella prossima puntata trovate la mia esperienza.

 

Alan Parsons

Alan Parsons, un bravo produttore… vabbé, per cominciare non è necessario arrivare a tanto.

 

Prossima e ultima puntata: il mondo discografico secondo i Neroluce

 

Sotto trovate i link alle puntate precedenti

Neroluce link 1

Neroluce link 2

Neroluce link 3

Neroluce link 4

Neroluce link 5

Neroluce link 6

Neroluce link 7

Neroluce link 8

 

 

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