FARE MUSICA – 6

Registrare un demo: la nostra esperienza.

NEROLUCE – STORIE DI MUSICA AL DETTAGLIO (3)

Nel periodo in cui eravamo senza un batterista (e quindi impossibilitati a suonare dal vivo), prendemmo la decisione di registrare il primo demo.

Nessuno di noi era di “primo pelo”, quindi scegliemmo la strada più difficile: l’autoproduzione.

Chiedemmo a due amici interessati alla produzione audio di aiutarci nel compito. Paolo Nowhereman e Davide IMO furono felici di imbarcarsi in questa avventura. Con Paolo avevamo condiviso l’esperienza degli Altroquando, una rock band di cui lui era stato il chitarrista e co-fondatore.

 

Neroluce: patchwork video di live girati tra il 2002 e il 2007 – terza parte

 

Paolo e Davide avevano un progetto comune chiamato Bomb Jack, dedicato alla musica elettronica, e avevano l’ambizione di mettere in piedi uno studio di registrazione e produzione. L’Hard Disk Recording si stava rapidamente diffondendo e noi volevamo sperimentare le nuove tecnologie con l’aiuto di persone amiche.

 

Bombjack

I Bombjack

 

Decidemmo di registrare prendendo a prestito il batterista dei Silver Tongues, una cover band tra le migliori dell’area torinese. Alberto Fratucelli aderì volentieri alla cosa.

Nel giro di un paio di prove Albertone era in grado di suonare i 4 brani del nostro demo: Vieni Con Me (un rock-blues grintoso e sensuale), Diabolico Blues (un blues-rock che parlava di un patto col diavolo), Mondo Migliore (un pop-rock aperto e solare) e Non Sei (una ballata con venature blues e jazz).

 

Albertone

Albertone ai tempi dei Silver Tongues

 

Per la registrazione della batteria andammo in un piccolo studio di Torino di cui non ricordo il nome. Ricordo solo che il mixerista aveva una serie di santini appesi in giro… e la cosa faceva ridere perché dall’altra parte del vetro il buon Albertone, quando sbagliava un attacco, smadonnava potentemente, mentre il mixerista abbassava gli occhi di fronte al numero di santi tirati giù dal cielo. Comunque, nel giro di qualche ora finimmo di registrare.

Portammo le tracce a casa di Davide per registrarci sopra le parti di basso e di chitarra. Davide aveva allestito una sala di mixaggio a casa sua, in una stanza situata in una torre, freddissima d’inverno e caldissima d’estate. Il periodo in cui facemmo il lavoro era ovviamente estate e il computer se n’era accorto. Infatti veniva raffreddato con ventilatori aggiuntivi e sacche di ghiaccio sopra il case. Ciononostante non erano infrequenti i blocchi di sistema. D’altronde stiamo parlando di un hard disk recording fatto nel 2000, su un PC Windows e con un programma tipo Cakewalk, o qualcosa del genere.

 

Chitarra acustica

 

Le parti di basso filarono abbastanza lisce; d’altronde Pierpa è sempre stato una sicurezza. L’unico problema sorse sull’impasto del suono che, per qualche motivo tecnico di registrazione, mancava delle frequenze più basse. Suggerii di duplicare la traccia originale e applicargli un pitch shifter per abbassarla di un’ottava, in modo da ricreare così le frequenze più gravi. Pur non essendo un tecnico ogni tanto mi venivano delle idee utili, e infatti facemmo proprio così.

 

Amplificatore

 

La registrazione delle chitarre richiese un po’ più di impegno. Le mie ritmiche, tutto sommato, riuscimmo a risolverle in tempi brevi. Le parti ritmiche di Mirko andarono anche loro abbastanza bene, anche se con qualche lungaggine per la definizione del suono giusto. Per gli assoli invece si perse il conto delle takes necessarie, con un Mirko preso da “tensione da registrazione” e mai pienamente soddisfatto del risultato ottenuto. Credo che ad un certo punto fu la capienza degli hard disk a dare un freno al perfezionismo del nostro chitarrista.

 

Mike

 

Infine le voci le registrammo nello studio personale di Igor Sciavolino, un compositore, musicista e tecnico del suono torinese. Era il periodo in cui per ottenere una voce più rock ero convinto fosse buona cosa non lesinare sulle scorte di birra, e infatti me ne portai dietro una cassa. Ovviamente  ricevetti una generosa mano dagli altri per evitare di dover riportare indietro delle bottiglie piene. Ad ogni modo, in un paio di sessioni, riuscimmo a portare a casa del cantato abbastanza decente da mixare col resto.

Il mixaggio prese parecchio tempo, proprio perché era il “primo lavoro” in cui, sia noi che Paolo e Davide, potevamo avere il controllo completo. Quindi ci dilungammo nella nostra ricerca della perfezione. Certo è che il risultato, ascoltato ancora oggi, è più che soddisfacente.

 

Diabolico Blues, una delle tracce del primo demo dei Neroluce, prodotto dai Bombjack nel 2000. Il modo in cui è cantato non mi soddisfa più, ma dal punto di vista della produzione audio si difende ancora bene.

 

Neroluce demo

La copertina del primo demo dei Neroluce

 

I link di Nowhereman e Imo:

http://www.nowhereman.it/

https://soundcloud.com/imo

 

Prossima puntata: SUONARE DAL VIVO

 

 

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